La Bohème Giaccomo Puccini Rodolfo: (tenendo la mano de Mimì, con voce piena di emozione!) Che gelida manina! Se la lasci riscaldar. Cercar che giova? Al buio non si trova. Ma per fortuna è Una notte di luna, E qui la luna l'abbiamo vicina. Aspetti, signorina, Le dirò con due parole Chi son, chi son, e che faccio, E come vivo. Vuole? (Mimì tace: Rodolfo lascia la mano de Mimì , la quale indietreggiando trova una sedia sulla quale si lascia quasi cadere affranta dall'emozione.) Chi son? Sono un poeta. Che cosa faccio? Scrivo. E come vivo? Vivo. In povertà mia lieta Scialo da gran signore Rime ed inni d'amore. Per sogni, per chimere E per castelli in aria, L'anima ho millionaria. Talor dal mio forziere Ruban tutti i gioelli Due ladri: gli occhi belli. V'entrar con voi pur ora, Ed i miei sogni usati E i bei sogni miei Tosto si dileguati! Ma il furto non m'accora, Poichè, poichè v'ha preso stanza La speranza! Or che mi conoscete, Parlate voi, deh! parlate. Chi siete? Vi piaccia dir!